Tra natura e artificio

Da circa un anno è attiva la nuova sede della casa Marchesi Antinori, omaggio della famiglia alla terra del Chianti nonché fra i progetti più interessanti, dal punto di vista architettonico e tecnico, recentemente completati in Italia.

di Giuseppe La Franca   

La nuova Cantina Marchesi Antinori a Bargino è un edificio concepito per inserirsi in modo mininvasivo nel paesaggio collinare: la maggior parte dei volumi si trova infatti nel sottosuolo (Pietro Savorelli)

Il progetto architettonico, che incarna lo stretto legame dell’attività enologica con la terra e la cultura d’origine, ha privilegiato un approccio estremamente rispettoso del contesto. La costruzione, quasi completamente nascosta nel sottosuolo, riduce al minimo indispensabile l’impatto planivolumetrico, lasciando a vista solo due tagli orizzontali, che attraversano la collina seguendo le curve di livello, e i cavedi circolari, che portano aria e luce agli spazi sottostanti, unici segni della presenza della cantina. L’immagine complessiva, coerente con quella del territorio circostante, è caratterizzata dall’impiego di poche tipologie di materiali sapientemente giustapposti – laterizio, legno, vetro e acciaio cor-ten – nei prospetti a vista e negli spazi interni, a formare un insieme continuo intonato alla gamma dei toni delle terre.

Il “cuore” pulsante della cantina è costituito dalle centrali impiantistiche concentrate nella cosiddetta “stecca tecnologica”, il volume in linea, anch’esso in parte interrato, che delimita il complesso a monte. Si tratta di un’impostazione tipica della filosofia progettuale dello studio M&E, che coniuga il minimo impatto estetico con un’elevata libertà di gestione delle attività di manutenzione, evitando così qualsiasi impatto con la normale attività produttiva della cantina.

La stecca accoglie le centrali energetiche, in gran parte dedicate ai processi produttivi, che comprendono:

– centrale termica alimentata a gas metano di rete, composta da caldaie a condensazione che garantiscono una potenza complessiva di circa 1.000 kW;

– centrale frigorifera con gruppi frigoriferi per una potenza complessiva di circa 1.200 kW, condensati ad acqua con compressori semi ermetici a vite a gas R134a, alcuni dei quali per esigenze di processo produttivo lavorano a temperature negative fino a -8°C, e locale per 4 torri evaporative;

Sono inoltre presenti:

– sottocentrali termica e frigorifera, situate in posizione baricentrica rispetto all’edificio;

– centrale idrica acqua potabile e industriale;

– centrale antincendio;

– vasche di accumulo dell’acqua potabile e antincendio;

– centrale aria compressa;

– locale stoccaggio gas tecnici ;

– cabina elettrica di trasformazione;

– locale quadri elettrici power center;

– locale generatore elettrico e gruppi di continuità.

In prossimità delle centrali termica e frigorifera sono realizzate le sottocentrali di distribuzione dell’acqua calda e fredda per usi tecnici quali, ad esempio, il controllo termico dei serbatoi di fermentazione, delle temperature dei vari locali e, in particolare, il controllo termoigrometrico della barriccaia, oltre agli utilizzi idrico-sanitari e di lavaggio dei locali destinati alla produzione.

L’uso di acqua è consistente e vitale per la cantina, perciò sono stati distinti due livelli di depurazione. Il primo, proveniente da pozzi e denominato “acqua grezza”, è riservato all’irrigazione, allo stoccaggio antincendio e al lavaggio di piazzali e strade. Il secondo livello, da acquedotto, è riservato agli usi idricosanitari e di processo: l’acqua viene stoccata in un bacino di raccolta con capacità sufficiente a garantire l’autonomia idrica per 24 ore.

Tutta la cantina è asservita da un circuito di aria compressa, prodotta da un compressore tipo oil-free adatto ai processi alimentari, necessaria alle apparecchiature impiegate nel processo enologico. Sempre per gli usi enologici è stata realizzata una centrale di produzione di azoto, mentre in locali opportunamente segregati sono stoccati i gas tecnici ad uso del laboratorio per l’analisi del prodotto.

Fin dai primordi, il progetto di protezione antincendio è stato condiviso con il Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Firenze, allo scopo di individuare le migliori soluzioni passive e attive a garanzia della sicurezza, che vanno dalla protezione delle strutture alla realizzazione di un impianto di spegnimento a idranti e, nei locali delle autorimesse, sprinkler.

Schema generale delle direttrici impiantistiche riportato sulla piante del livello intermedio: in rosso la stecca tecnologica, in azzurro i corridoi tecnici, in verde le dorsali distributive, in viola le sottocentrali (M&E Srl).