Aumenta la richiesta di abitazioni più efficienti

abitazioni più efficientiIl report “Monitora Italia”, elaborato dal Centro Studi della Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali, evidenzia come nel 2024 si sia verificato un lieve incremento (+1,5% rispetto al 2023) del numero complessivo di compravendite residenziali, pari a circa 720mila, con un significativo aumento (+5%) delle compravendite delle prime case.

Per i valori di mercato si è registrato un aumento medio di un +3% (2024 su 2023) con le grandi città a forte vocazione turistica, universitaria e lavorativa, che registrano rispettivamente a Torino (+3,1%), Roma (+4%), Napoli (+2,3%) e Milano (+1,6%).

Per le locazioni abitative il report indica un incremento medio di un +2% di numero di contratti, accompagnato da una crescita media dei canoni di un +7% rispetto al 2023, il tutto trainato dalle locazioni brevi e transitorie. Per l’uso diverso dall’abitativo sia l’andamento delle compravendite che dei prezzi mostrano sostanzialmente un lieve calo rispetto al 2023, mentre per le locazioni e per i relativi canoni si registra, dopo molti anni, un andamento positivo.

All’interno di tale scenario, il report evidenzia che lo scorso anno è aumentato l’apprezzamento del mercato per la qualità energetica delle abitazioni (+4%) che si riflette sulla crescita delle compravendite di trilocali in classe C (+32%), D (+10%), E (+16%) rispetto al 2023, seppur il maggior numero di transazioni interessi ancora immobili in classe G (per circa un terzo degli agenti immobiliari).

L’Attestato di Prestazione Energetica viene percepito sempre più dagli acquirenti (+9%) come valido strumento per orientarsi verso abitazioni più efficienti. Aumentano le compravendite di abitazioni indipendenti meno energivore: per le villette a schiera diventano prevalenti le compravendite in classe energetica E (nel 2023 era la F), mentre per le case unifamiliari gli acquisti di case in classi energetiche F ed E superano entrambe la classe G, principalmente per il fatto che le unità indipendenti riescono ad accedere più agevolmente al processo di efficientamento energetico
Aumenta la richiesta di abitazioni più efficienti rispetto agli appartamenti in condominio, in quanto svincolate da ineludibili burocrazie condominiali.

Inoltre, per la prima volta, le abitazioni di pregio maggiormente compravendute sono in classe A1 (13,02%), seppur per poco, rispetto a quelle in classe G (12,78%), segno che il processo di efficientamento energetico per la fascia alta del comparto immobiliare è cresciuto. Così come, risulta particolarmente significativo il fatto che la qualità energetica, nella valutazione della casa da acquistare, non è più all’ultimo posto ma si colloca subito dopo l’ubicazione e la tipologia, a riprova di una maggiore consapevolezza nei cittadini dell’utilità e dell’importanza di avere una casa meno energivora, anche in considerazione del caro vita e dei ripetuti rincari energetici nelle bollette.

La maggior parte degli immobili nuovi compravenduti sono in classe A4 (per il 22% degli agenti immobiliari) mentre la maggior parte di quelli ristrutturati sono in classe B (per il 25% degli agenti immobiliari). Considerando le prime classi energetiche, gli edifici nuovi totalizzano un 75%, mentre gli edifici ristrutturati un 44% (il valore più elevato fin ora registrato).

Nessuno dei principali strumenti di stimolo alla ristrutturazione energetica degli edifici (detrazioni fiscali, conto termico, mutui green) supera il livello di conoscenza almeno sufficiente per oltre il 50% del campione degli agenti immobiliari coinvolti nello studio. Da qui – sollecita il report – la necessità di un riordino degli incentivi fiscali immobiliari che rimangono strategici anche ai fini dell’imminente recepimento della direttiva UE Case Green (da recepire entro maggio del 2026).

Infine, per il 51% degli agenti immobiliari lo strumento del Superbonus 110%, nonostante sia una misura a termine, ha avuto un’influenza significativa sulle dinamiche del mercato immobiliare, determinando un incremento positivo sia della domanda che dell’offerta di immobili meno energivori oltre ad aver concretamente contribuito, unitamente ai vari incentivi fiscali edilizi, per il 73% degli intermediari professionali, ad aumentare il valore degli immobili con più elevate prestazioni energetiche e a ridurre le richieste per le case con scarse prestazioni energetiche.

Per il 2025 – conclude il report – sono prevedibili prospettive positive per il mercato immobiliare residenziale, sia a seguito dei sei ribassi consecutivi dei tassi di interesse sui mutui avvenuti negli ultimi mesi, i cui effetti reali sono attesi quest’anno, sia per un ritrovato desiderio di migliorare la propria qualità di vita e il proprio comfort abitativo.

Si ipotizza, infatti, un andamento in crescita rispetto al 2024, sia per le compravendite residenziali (+5%), che per i valori immobiliari (+2%). Per le locazioni residenziali si stima un aumento dei contratti di un +3% e un ulteriore rialzo medio dei canoni di un +4%, mentre per l’uso diverso dall’abitativo (negozi, uffici e capannoni) si prevede, sia per le compravendite che per le locazioni, una crescita del numero di contratti di un +1%, ma anche dei prezzi dei canoni di un +2%.

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