L’Associazione italiana idrogeno e celle a combustibile (H2IT) – che aggrega grandi, medie e piccole imprese, centri di ricerca e università che lavorano nel settore dell’idrogeno – ha realizzato lo studio “Installazione di celle a combustibile in ambito residenziale e commerciale”, in cui illustra lo stato dell’arte, le opportunità, le criticità e presenta alcune proposte per la semplificazione dell’iter burocratico che limita la diffusione della tecnologia delle celle a combustibile.
I sistemi a celle a combustibile
I sistemi a celle a combustibile attualmente disponibili – ricorda l’Associazione – sono alimentati mediante gas metano. Questo comporta automaticamente il loro inserimento all’interno delle tecnologie non rinnovabili con la diretta conseguenza di una loro gestione dal punto di vista burocratico-amministrativo analoga ai sistemi di microcogenerazione tradizionali.
La microcogenerazione tradizionale – continua lo studio – è stata però concepita per la realizzazione di impianti di grossa potenza e non per applicazioni residenziali. Gli impianti di questo tipo devono dunque essere gestiti secondo un iter che certifichi la qualità dell’impianto, tipicamente finalizzato a maturare TEE (Certificati Bianchi). Questo iter – lamenta lo studio – è ingestibile e improponibile in impianti di stazionari di piccola potenza, che tipicamente non sono interessati al conseguimento di TEE ma alle detrazioni fiscali a cui questi sistemi accedono. I TEE andrebbero eventualmente rivisti nell’ottica dell’utilizzo delle celle a combustibile, al fine di supportare effettivamente la soluzione in termini di valore e di iter di certificazione.
I sistemi commerciali sono già in grado di funzionare con una miscela arricchita fino al 30% con gas idrogeno. La tecnologia è già pronta ad offrire soluzioni ad idrogeno verde ma è necessario colmare il gap tecnologico con prezzi più competitivi per il mercato domestico.
Secondo lo studio, occorre inoltre introdurre delle semplificazioni nell’iter burocratico afferente a questi sistemi: solo in questo modo la diffusione di questa tecnologia sarà possibile e i costi scenderanno conseguentemente. I sistemi ad idrogeno verde ricadranno automaticamente nelle FER (fonti energetiche rinnovabili) e quindi le complicazioni attualmente in essere decadranno automaticamente, spostando il “problema” normativo/ autorizzativo sullo stoccaggio in sito dell’idrogeno autoprodotto.
Sostenere la crescita del settore in 10 punti
Per sostenere la crescita del settore, l’Associazione presenta quindi dieci proposte:
- Recepimento della normativa europea atta a semplificare le tipologie di sistemi elettricamente attivi verso la rete. In questo contesto di riforma integrale del quadro normativo, occorrerà considerare le peculiarità specifiche dei sistemi a fuel cell.
- Considerando l’inquadramento normativo vigente e in attesa di quanto ribadito al punto 1, si suggerisce la semplificazione della procedura della qualifica CAR da parte del GSE.
- Modifica del T.U.A. ed elevazione della soglia di esenzione per sistemi non rinnovabili ma ad alto profilo tecnologico, ambientale e prestazionale.
- Esclusione dalla rilevazione statistica GSTAT che, per sistemi di questa taglia, rappresenta un onere difficile da gestire.
- Estendere la possibilità di scarico a parete degli esausti di reazione alla luce della tipologia e del bassissimo impatto ambientale di tali prodotti per i sistemi a fuel cell.
- Inserire i sistemi a celle a combustibile fra le tecnologie ammesse per adempiere a quanto prescritto per gli edifici di nuova costruzione e per i progetti di ristrutturazioni rilevanti.
- Inserimento della tecnologia a celle a combustibile fra quelle ammesse al meccanismo delle comunità energetiche.
- Chiarire alcune incongruenze presenti nei meccanismi di incentivazione attualmente in essere e, in un’ottica di una futura armonizzazione di tutti gli strumenti fiscali, definire l’inquadramento dei sistemi a celle a combustibile.
- Possibilità di far passare gli interventi di efficienza energetica con impianti micro-cogenerativi fuel cell per l’ottenimento di TEE legati, sia agli ambiziosi obiettivi internazionali, europei e nazionali a contrasto del cambiamento climatico sia a quelli relativi all’efficienza energetica. Le tipologie di TEE debbono riguardare: titoli di tipo I, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi finali di energia elettrica; titoli di tipo II, attestanti il conseguimento di risparmi di energia primaria attraverso interventi per la riduzione dei consumi di gas naturale.
- Mettere in atto attività di sensibilizzazione delle Amministrazioni Regionali nei confronti della cogenerazione tramite sistemi a fuel cell. L’inserimento della tecnologia fra quelle normalmente introdotte all’interno dei finanziamenti relativi ai Piani Operativi Regionali permetterebbe una maggiore diffusione della tecnologia rendendo meno onerosi i costi finali di installazione.
Il report di H2IT contiene, infine, una raccolta delle principali installazioni mondiali di utilizzo delle tecnologie fuel cell nella configurazione power-to-power, tra cui alcune anche in Italia.