Attivazione termica ad aria: la scuola di Sachseln

Figura 1 – La scuola elementare Türli si sviluppa su quattro piani

La cittadina di Sachseln in Svizzera si trova sul lago di Sarnen, a poco meno di 30 minuti da Lucerna. Nella tranquilla co­munità con una popolazione di circa 5.200 abitanti, dal 2020 i ragazzi frequentano una nuova scuola elementare con annesso asilo nido per la costruzione della quale è stato utilizzato un siste­ma Concretcool per la ventilazione e il controllo della temperatu­ra ambiente basato sull’attivazione del nucleo di calcestruzzo.

Il nuovo edificio scolastico ha sostituito la vecchia scuola co­struita nel 1958, in un’epoca in cui gli standard di costruzione e i requisiti per gli edifici scolastici erano molto diversi rispetto a quelli di oggi. A distanza di più di 60 anni dalla sua costruzione, l’edificio risultava orami datato, non solo per quanto riguarda i requisiti igienici nelle aree di pulizia, ma anche per la mancanza di aule di gruppo per lezioni aggiuntive o di musica e il fatto che l’edificio non fosse conforme alla normativa per disabili a cause della presenza di barriere architettoniche.

Nel complesso, l’edificio avrebbe quindi necessitato di un inter­vento completo di ristrutturazione e adeguamento alle attuali esigenze che avrebbe comportato un grande sforzo, anche e so­prattutto perché il vecchio edificio conteneva amianto. A seguito di un referendum il comune ha quindi deciso a favore di una nuo­va costruzione e il progetto “Türli und Arni” dello studio Durrer Architects di Lucerna ha vinto il concorso di architettura.

Il ban­do prevedeva la costruzione di due diversi edifici: una scuola e un asilo nido, che dovevano essere costruiti in fasi diverse, quin­di non era necessaria la realizzazione di strutture provvisorie. Ciò significa che la costruzione del nuovo edificio scolastico è avvenuta mentre la vecchia scuola era ancora aperta, una sfida particolare, soprattutto per le precauzioni di sicurezza relative al movimento dei veicoli in cantiere.

L’edificio Türli si sviluppa su quattro piani (figura 1) con un basso tetto a padiglione e quindi si inserisce idealmente nel paesaggio urbano esistente. All’esterno sembra compatto mentre all’inter­no un grande pozzo di luce fornisce luce naturale dall’alto e gli arredi realizzati prevalentemente in legno chiaro rendono l’acco­glienza aperta e amichevole (figura 2).

Figura 2 – Un grande pozzo di luce fornisce luce naturale e l’arioso vano scala assicura un’accoglienza aperta e amichevole

Nel nuovo edificio scolastico si trovano 12 aule per l’insegna­mento, 4 aule per gruppi, un’aula per la musica e una per il canto, un’aula per insegnanti, un’aula di logopedia e locali per l’arti­gianato, nonché locali adiacenti per depositi e impianti. Le aule che si trovano ai due piani superiori con le loro ampie finestre panoramiche e il davanzale circostante sono un vero e proprio highlight per gli studenti, in quanto offrono una vista sul lago op­pure sulla chiesa e sulla piazza del paese e rendono le aule lumi­nose e accoglienti.

L’edificio Arni si sviluppa invece in lunghezza su due piani, ospi­ta cinque stanze dell’asilo e due cucine scolastiche ed è stato costruito in una seconda fase dopo il completamento del Türli. Sulle falde della copertura è posizionato un impianto fotovoltaico esposto a sud.

Durante la progettazione, gli architetti hanno attribuito grande importanza alla sostenibilità energetica per entrambi gli edifici. I più recenti requisiti energetici di legge sono stati soddisfatti, in primis, grazie al design compatto e all’isolamento termico. Inoltre, in estate, i tripli vetri delle finestre e le tende in tessuto garantiscono la protezione dal calore solare. L’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico alimenta non solo gli edifici scolastici, ma anche la palestra e il centro sociale.

Il sistema di ventilazione Concretcool

La scelta più innovativa del team di progettazione ha riguardato il sistema di climatizzazione e ventilazione basato sul controllo della temperatura interna del calcestruzzo. Per insegnare e apprendere mantenendo la concentrazione, e anche per evitare la presenza di aerosol carichi di virus, le aule scolastiche hanno sempre bisogno di un costante apporto di un adeguato flusso di aria fresca esterna che, inoltre, riduce il con­tenuto di CO2 nell’aria ambiente.

Il sistema di ventilazione Concretcool utilizza il freecooling e combina l’attivazione dei componenti con la funzione di venti­lazione. A tale scopo durante la fase di costruzione sono state posate tubazioni di raffreddamento in alluminio termocondutto­re nella zona staticamente neutra dei solai in calcestruzzo, tra l’armatura superiore e quella inferiore (figura 3). In alcuni am­bienti i solai sono stati lasciati a vista, in altri è stata applicata una finitura superficiale.

Figura 3 – Fase di posa dei tubi di raffreddamento in alluminio nei solai in calcestruzzo (sopra) e disegno delle serpentine (sotto)
Figura 3b

L’attivazione della massa utilizza come vettore energetico l’aria esterna che presenta il vantaggio di essere disponibile fresca e gratuita fino al 70% dell’anno con temperature inferiori a 12 °C. In questo modo in estate gli ambienti vengono alimentati con aria esterna e contemporaneamente si riduce la temperatura e l’umidità dell’aria ambiente.

Durante il funzionamento inver­nale, gli studenti producono più calore di quello che fuoriesce attraverso l’involucro ben isolato dell’edificio. Il fatto che non sia richiesto molto riscaldamento è stato un argomento decisivo per l’utilizzo del sistema. Il sistema può essere pensato come un sof­fitto freddo ad aria, con l’aggiunta di un grande volume di accu­mulo di energia. Ciò consente di cedere il calore accumulato in un momento successivo, energeticamente più ragionevole, ad esempio di notte o nelle prime ore del mattino. Nel corso della giornata, la capacità termica del componente porta solo ad un leggero aumento della temperatura ambiente. L’energia termica dell’ambiente viene quindi utilizzata per riscaldare l’aria di man­data.

Un’unità centrale di trattamento dell’aria aspira l’aria esterna fresca attraverso i tubi in alluminio con una portata compresa tra 6 e 12 m³/h per m² di superficie utilizzabile. Mentre scorre attraverso i tubi posti all’interno dei solai di cemento, l’aria si riscalda fino a raggiungere la temperatura del soffitto. Il calore per il riscaldamento dell’aria viene quindi estratto dal soffitto che contemporaneamente si raffredda. Le alette nei tubi di alluminio quadruplicano la superficie interna. In questo modo si ottiene un’efficienza di trasmissione del calore del 90%.

Il sistema raggiunge una temperatura di uscita dell’aria in ingresso di circa 21 °C senza l’impie­go di batterie di postriscaldamento e quindi di energia primaria. Il processo è autoregolante e pressoché esente da fluttuazioni con stabilità alle alte temperature grazie alla grande capacità di accumulo dei solai in calcestruzzo. Il sistema non richiede condotte di ventilazione aggiuntive, ma soltanto diffusori elicoidali che sono integrati in modo discreto nei soffitti in ce­mento e provvedono all’immissione dell’aria di mandata, garantendo il fabbisogno di aria ester­na e un clima interno confortevole (figura 4).

Figura 4 – I diffusori d’aria sono integrati nei soffitti di cemento
Figura 5 – Dettaglio dei diffusori d’aria annegati nel soffitto in cemento (©Kiefer)

Ciò ha permesso di soddisfare anche le esigen­ze estetiche degli architetti: dato che i plenum dei diffusori possono essere anch’essi integrati nei solai, è stato possibile realizzare soffitti a vi­sta in cemento (figura 5).

Per il riscaldamento delle aule nelle condizio­ni di punta invernali sono stati previsti lungo le pareti esterne dei convettori statici alimentati con acqua calda, nascosti alla vista mediante un mobiletto che funge anche da parapetto (figura 6).

Figura 6 – I convettori statici posti lungo le pareti esterne provvedono al riscaldamento delle aule nelle condizioni di punta invernali

Nella palestra sono stati invece installati dei classici radiatori. Oltre al sistema di attiva­zione della massa, anche tutte le reti elettriche per il cablaggio degli impianti sono state poste in tubi vuoti annegati nei soffitti o nel pavimento. Gli unici elementi impiantistici visibili sono i corpi illuminanti a sospensione. In primo piano resta quindi soltanto lo spazio architettonico con finiture di alta qualità.

Nell’estate del 2020 è stato inaugurato l’edificio Türli e nell’esta­te del 2021 l’Arni, quindi un anno prima del previsto e anche con costi complessivi leggermente inferiori rispetto alle previsioni.

Sulla facciata sono stati posti 66 ritratti realizzati dall’artista Chri­stian Kathriner che ha dapprima fotografato i disegni dei bambini dell’asilo e della scuola e poi ha utilizzato un processo speciale per stampare questi ritratti in diverse tonalità di grigio (figura 7).

Figura 7 – Nell’immagine a destra, sulla facciata sono stati posti 66 ritratti di bambini della scuola materna e delle scuole