Due nuovi documenti sull’acustica: UNI EN ISO 6926 e UNI EN ISO 10140 parte 2

L’UNI informa del recente recepimento di due documenti in tema di isolamento acustico e potenza sonora: la EN ISO 6926 e la EN ISO 10140 parte 2.

UNI EN ISO 6926

La prima norma, UNI EN ISO 6926, specifica i requisiti delle prestazioni acustiche per le sorgenti sonore di riferimento quali:

  • stabilità temporale della potenza sonora in uscita;
  • caratteristiche dello spettro;
  • indice di direttività.

La stabilità temporale è definita in termini di scarto tipo della ripetibilità. Le caratteristiche dello spettro possono essere verificate o in una camera semi-anecoica o in una camera riverberante di prova a partire dalle misurazioni dei livelli di potenza sonora della banda di frequenza in conformità alla norma. I requisiti prestazionali riferiti all’indice di direttività possono essere verificati solo in camera semianecoica.

La UNI EN ISO 6926 specifica, inoltre, i procedimenti per fornire i dati del livello di taratura e dell’incertezza di misura di una sorgente sonora utilizzata come sorgente sonora di riferimento, in termini del suo livello di potenza sonora alle condizioni meteorologiche di riferimento in bande di ottava e di un terzo d’ottava e con ponderazione di frequenza A.

Il documento è denominato come una norma di taratura, sebbene il metodo sia generalmente adottato in un laboratorio di prova. La norma individua anche i metodi di taratura delle sorgenti sonore di riferimento, non solo in campo sonoro libero su un piano riflettente ma anche in camere di prova riverberanti a diverse distanze dalle superfici di confine.

Per la posizione della sorgente sonora di riferimento su un piano riflettente, i due diversi ambienti di prova di cui sopra sono considerati equivalenti per le bande di frequenza superiori o uguali a 200 Hz. A frequenze di 160 Hz e inferiori, possono verificarsi alcune differenze sistematiche; per frequenze inferiori a 100 Hz, si indica un metodo alternativo di taratura che utilizza l’intensità sonora. La sorgente sonora può essere posizionata direttamente sul pavimento o montata su un supporto, in modo da utilizzarla a una certa altezza dal pavimento.

Secondo la norma, le sorgenti montate su supporto sono tarate in camere di prova riverberanti. Le sorgenti montate a pavimento sono tarate in camere di prova semi-anecoiche o riverberanti. Le sorgenti sonore di riferimento – ricorda l’Uni – sono ampiamente utilizzate nei “metodi di confronto” per determinare le emissioni sonore delle sorgenti sonore stazionarie. Si utilizza una sorgente sonora di riferimento, di potenza sonora nota, al fine di stabilire la relazione numerica tra il livello di potenza sonora di una sorgente, in una data posizione e in un dato ambiente acustico, e il livello di pressione sonora ponderato nello spazio e nel tempo lungo una serie di posizioni del microfono. Una volta stabilita questa relazione, si può facilmente misurare il livello medio di pressione sonora prodotto da una “sorgente non nota” e determinarne il livello di potenza sonora.

La norma – spiega l’Uni – definisce proprio le caratteristiche fisiche e prestazionali principali delle sorgenti sonore di riferimento e ne specifica i procedimenti di taratura, specialmente per determinare il livello di potenza sonora di altre sorgenti sonore.

UNI EN ISO 10140 parte 2

La seconda norma, UNI EN ISO 10140 parte 2, indica il metodo di laboratorio per la misurazione dell’isolamento acustico per via aerea di elementi di edificio quali pareti, solai, porte, finestre, imposte/persiane/elementi oscuranti, elementi di facciata, vetrate, piccoli elementi tecnici, come dispositivi per il convogliamento dell’aria, tracce d’impianti, e loro combinazioni, per esempio pareti e solai con contropareti, controsoffitti e pavimenti galleggianti.

I risultati di prova possono essere utilizzati per confrontare le caratteristiche di isolamento acustico di edifici e di elementi di edifici, classificare gli elementi secondo le loro capacità di isolamento acustico, aiutare a progettare prodotti edilizi che richiedono determinate caratteristiche acustiche e stimare le prestazioni in opera in edifici completi. Le misurazioni sono effettuate in strutture di laboratorio in cui la trasmissione sonora tramite percorsi laterali è soppressa.

I risultati delle misurazioni effettuate in conformità al documento non sono applicabili direttamente alla situazione in opera senza tener conto di altri fattori che influenzano l’isolamento acustico, come la trasmissione laterale, le condizioni limite e il fattore di smorzamento totale.

Tutte le parti della ISO 10140 – sottolinea l’Uni – sono state sviluppate per migliorare la disposizione per le misurazioni di laboratorio, garantire la coerenza e semplificare le modifiche future e aggiunte in merito alle condizioni di montaggio degli elementi sottoposti a prova nelle misurazioni in laboratorio e in opera. Hanno inoltre l’obiettivo di presentare un formato ben redatto e arrangiato per le misurazioni in laboratorio.