L’Enea ha pubblicato l’Analisi trimestrale del sistema energetico italiano che prende in esame i dati da luglio a settembre 2017.
Dal rapporto emerge che il differenziale del prezzo all’ingrosso dell’energia elettrica in Italia è aumentato rispetto ai principali Paesi europei con punte del 60% in più nel confronto con la Germania, il nostro principale concorrente in campo manifatturiero in Europa (20 punti percentuali in più rispetto all’inizio dell’anno).
Nei primi nove mesi del 2017, ha subito un incremento anche la domanda nazionale di gas (+8% rispetto allo stesso periodo 2016), spinta da termoelettrico (+14%) e industria (+8%), ma i consumi di gas sono comunque rimasti distanti dal picco annuale raggiunto nel 2005. Risultano ai massimi storici, invece, sia il peso del gas sul mix energetico (circa il 39% dell’energia primaria totale) sia la nostra dipendenza dall’estero (oltre il 92% del gas consumato), con importazioni in aumento (+9%), soprattutto da Russia (+11%) e Nord Europa. Spicca, inoltre, la forte crescita del gas naturale liquefatto (+32% nei primi nove mesi).
Anche nel trimestre – sottolinea l’Enea – la ripresa economica ha comportato una crescita dei consumi finali di energia (+ 0,5% nel trimestre, +0,9% nei primi nove mesi dell’anno rispetto agli stessi periodi 2016), ma a differenza del trimestre precedente sono tornate a diminuire le emissioni di CO2 (-1,2%), grazie alla crescita della generazione elettrica da rinnovabili (+2%) e alla riduzione dei consumi di carburante nei trasporti stradali (-3,4%). La crescita nel trimestre della produzione di energia elettrica da rinnovabili ha ricevuto impulso dall’aumento di eolico (+20%) e fotovoltaico (+9%), con un trend positivo in atto dall’inizio dell’anno che ha quasi compensato il calo dell’idroelettrico che prosegue da dieci trimestri. Nei primi nove mesi dell’anno la quota delle fonti rinnovabili non programmabili (eolico e fotovoltaico) sulla domanda nazionale di energia elettrica è stata pari al 13,9%, nuovo massimo storico.
Secondo l’indice Enea Ispred, che valuta la transizione del sistema energetico nazionale sulla base di sicurezza, prezzi e emissioni di anidride carbonica, nel terzo trimestre 2017 il sistema energetico italiano presenta un calo del 2% sul precedente (-10% rispetto allo stesso periodo del 2016) come conseguenza del peggioramento di decarbonizzazione e prezzi non compensati dal miglioramento della sicurezza energetica (+4% rispetto al secondo trimestre 2017).
Infine, l’Analisi riporta due spazi di approfondimento dedicati alla posizione italiana nel commercio internazionale di tecnologie energetiche low-carbon (fotovoltaico, eolico, sistemi di accumulo, veicoli elettrici) e al fattore energia come elemento chiave per la performance del sistema economico italiano.