Milano: rifinanziato il bando caldaie

Il Comune di Milano ha rifinanziato il “bando caldaie” e mette a disposizione 600 mila euro, che si aggiungono al milione già stanziato, da destinare ad interventi di efficientamento energetico su edifici di proprietà privata.

L’obiettivo del contributo è incentivare i cittadini a intervenire sull’efficienza energetica degli immobili e quindi migliorare la qualità ambientale a Milano. Un invito – sottolinea la Giunta – già accolto molto positivamente dai milanesi, per cui si è deciso di rifinanziare ulteriormente il bando e rispondere così a tutte le richieste arrivate e a quelle che arriveranno.

Finora le domande accolte sono state 31, per un valore totale di contributi già erogati dall’Amministrazione per il 2017 pari a 780 mila euro, che hanno generato lavori per 2,6 milioni di euro. L’87% degli interventi finanziati dal Comune riguarda la sostituzione di caldaie, metà delle quali sono passate dall’alimentazione a gasolio a quella a metano e, in un caso, dal gasolio alla pompa di calore; il 6% la realizzazione di interventi per isolamenti termici; il 4% nuovi impianti a pompa di calore e il 3% impianti fotovoltaici.

Il contributo del Comune è a fondo perduto e copre fino al 50% delle spese sostenute per un massimo variabile tra i 40 e 70 mila euro a seconda della tipologia di intervento realizzato ed è la prima volta che viene destinato all’edilizia residenziale privata. Fra gli interventi per i quali è possibile ottenere il contributo: la sostituzione di impianti di riscaldamento a gasolio con caldaie a metano o altri sistemi meno inquinanti; l’installazione di pannelli solari o fotovoltaici e di isolamenti termici che riguardano la struttura dell’edificio, le finestre e gli infissi.

La partecipazione al bando riguarda anche installazioni da realizzare entro un anno. I destinatari possono contemporaneamente accedere al sostegno che il Governo mette a disposizione per i medesimi interventi e che consiste in detrazioni fiscali dilazionabili in dieci anni per un valore massimo del 65% del costo dell’intervento.