Studio sulle rinnovabili

Uno studio condotto da ricercatori di un pool di Università (le statunitensi Stanford e Berkeley, la danese Aarhus e Berlino) ha analizzato la possibile evoluzione del sistema energetico di 139 Paesi sulla base della domanda dei settori riscaldamento/raffrescamento, industria, trasporti, agricoltura, foreste e pesca, giungendo alla conclusione che lo scenario tutto rinnovabili Wws (wind, water and sunlight) è raggiungibile all’80% già nel 2030 e al 100% nel 2050. Secondo lo studio, rispetto allo scenario business-as-usual, il Wws permette una riduzione della domanda energetica del 42,5% grazie al maggior tasso di elettrificazione alle attività di estrazione, trasporto e raffinazione evitate e alla più alta efficienza negli usi finali, con benefici di costi, dell’occupazione e della salute. Lo scenario Wws – sostiene lo studio – permetterebbe infatti di creare 24,3 milioni di posti di lavoro permanenti aggiuntivi e di evitare la morte prematura di 3,5 milioni di persone all’anno al 2050. In termini economici si avrebbe un risparmio sui costi dell’inquinamento di 22.800 miliardi dollari/anno e climatici di 28.500 miliardi di dollari/anno.

Lo studio rileva che a livello mondiale era in funzione a fine 2015 il 4,26% della capacità da fonti rinnovabili necessaria per raggiungere lo scenario 100% Wws.

Per quanto riguarda l’Italia, i ricercatori stimano un carico di domanda complessivo al 2050 di 240,5 GW nello scenario business-as-usual, derivante per il 33,3% dal settore trasporti, 25,8% dal residenziale, 25,7% dall’industria, 13,5% dal terziario e 1,7% da agricoltura e pesca. Se fosse invece raggiunto il Wws, il carico non supererebbe i 134,9 GW (-43,9% rispetto al business-as-usual), con residenziale al 32,3%, industria (25,5%), trasporti (20,4%), terziario (19,2%) e agricoltura e pesca (2,5%).

Il costo dell’energia in Italia scenderebbe. Tale costo, pari a 9,68 cent $/kWh nel 2013, si attesterebbe nel 2050 a 10,80 cent $/kWh nel business-as-usual e a 7,66 cent $/kWh nel Wws. Quest’ultimo scenario – sottolinea lo studio – permetterebbe un risparmio pro capite di 382 dollari l’anno, che sale a 7.733 dollari l’anno considerando anche i minori costi climatici (-3.870 dollari/anno) e sanitari legati all’inquinamento (-3.481 dollari/anno).