Efficienza energetica: chi condurrà il gioco?

Ing. Luca Stefanutti
Progettista – Socio ASHRAE

Una recente ricerca del Politecnico di Milano ha fornito dati interessanti sul mercato dell’efficienza energetica nel nostro paese, sulla filiera e sugli scenari futuri.

Il mercato mostra segnali positivi, gli investimenti negli ultimi 4 anni hanno infatti avuto una crescita costante, passando dai 3,8 miliardi di euro investiti nel 2012 ai 5,6 miliardi del 2015, con un tasso di crescita annuo del 14%. A guidare la classifica (pari al 53% del totale) è il settore residenziale, seguito dal comparto industriale (con il 32%) e da terziario e uffici, che assorbono meno del 14% del totale degli investimenti.

Nel settore residenziale (composto da 12,2 milioni di edifici) gli investimenti in soluzioni di efficienza energetica ammontano a circa 3 miliardi. Nel 2015 si è registrato un vero e proprio boom di installazioni di pompe di calore, con un volume d’affari aumentato di oltre il 50%, che tocca 1,1 miliardi. Anche gli interventi sull’illuminazione hanno fatto registrare una crescita significativa (450 milioni euro di investimenti), con un rilevante impiego della tecnologia LED.

Con riferimento alla filiera, dalla ricerca emerge che gli interventi di efficienza energetica nel segmento residenziale sono spesso realizzati da soggetti esterni al settore dell’efficienza energetica, ovvero da installatori termoidraulici ed elettrici, che rappresentano ancora i veri decision maker.

Nel terziario gli interventi di efficienza energetica sono invece realizzati con maggior frequenza da attori specializzati, che spesso si occupano anche della gestione delle facilities, mentre nell’industria sono quasi sempre realizzati da fornitori di servizi specializzati sui singoli processi produttivi e da fornitori di tecnologie che offrono specifiche soluzioni tecnologiche.

Ma quali sono i possibili scenari che si prospettano? In primo luogo la crescente diffusione degli smart buildings, grazie alla presenza di dispositivi domotici in grado di aumentare i livelli di sicurezza e comfort e di ridurre i consumi di energia grazie a sistemi di automazione della gestione degli impianti (illuminazione, HVAC, apparati). Allo stesso tempo assisteremo alla completa elettrificazione delle abitazioni basata su un nuovo paradigma di consumo che renderà la produzione distribuita e l’utilizzo dell’energia elettrica il fattore chiave attorno al quale saranno progettati i nuovi sistemi residenziali (anche grazie alla nuova tariffa elettrica).

Il consumatore si trasformerà in “prosumer” ovvero diventerà un soggetto attivo, parzialmente indipendente dalla rete e parte di communities dell’energia. Per i servizi “beyond the meter” si aprirà lo spazio per molti operatori nuovi, diversi dagli attuali gestori di energia, in qualità di intermediari tra domanda e offerta. Dai grandi fornitori di tecnologie per l’energia, che offriranno apparati e soluzioni sia al consumatore individuale sia alle communities, alle imprese provenienti dal settore dell’online, del digitale e del data management (che sono già presenti in tutte le nostre case). In questo quadro, la ricerca si conclude con un interrogativo: quale sarà l’operatore che avrà in mano il gioco? Riusciranno installatori e imprese energetiche a competere con i “big players” che scenderanno nell’arena? E, mi permetto di aggiungere, ci sarà un ruolo per gli studi di progettazione?